Venerdi 12 maggio 2017, in molti cinema della catena "The Space", si è svolta un'interessante iniziativa sulla saga di Alien, ovvero la "Alien Night", una maratona cinematografica di oltre 6 ore sotto il segno di Ridley Scott che comprendeva il tanto bistrattato "Prometheus", il seguito in uscita "Alien:Covenant" e il classico "Alien", per la prima volta in sala in versione director's cut. Una ghiotta occasione per chi ama la saga e vuole cercare di comprendere, grazie ad una visione d'insieme, il nuovo (vecchio?) concetto del regista su una delle creature più famose del panorama cinematografico mondiale. I motivi per cui mi sono recato a questo evento sono innanzitutto tre, uno per ognuna di queste pellicole:

1) Nonostante non lo amassi, volevo rivedermi Prometheus per cogliermi tutti i punti di contatto con il suo seguito.

2) Ero curioso di vedere se Covenant potesse veramente colmare le infinite lacune del suo predecessore.

3) Essendo uscito un anno prima della mia nascita, volevo godermi il capostipite della saga sul grande schermo.

Carico di tutti i buoni propositi del mondo e senza alcun pregiudizio, mi sono quindi recato a questa maratona multioraria che mi ha lasciato molto su cui riflettere, riflessioni di cui voglio farvi partecipi.

Mentre guardavo "Prometheus" (per l'ennesima volta, penso di essere arrivato a 6-7, fan-edition compresa perchè io, si sa, quando non capisco persevero fino all'ossessione)  cercavo in tutte le maniere di coglierne ogni aspetto positivo. Non c'è dubbio che il film sia diretto molto bene, abbia una gran fotografia e presenti sequenze visive fra le migliori girate da Scott. Nonostante il montaggio scriteriato (grazie ad internet abbiamo scoperto che mancano all'appello diverse scene importanti inspiegabilmente tagliate e assurdamente non riproposte in una versione ufficiale completa) la pellicola scorre via abbastanza bene e ormai mi è molto più chiaro il concetto che Ridley voleva proporre, discostandosi dal classicismo della saga e inserendo concetti piuttosto interessanti, grazie anche alla bellissima figura dell'androide David, unico personaggio veramente riuscito e perfettamente interpretato da Fassbender. Il grosso problema che distrugge l'opera è la tremenda sceneggiatura di quel buffone di Lindelof, capace di inanellare una sequela di discorsi nonsense, personaggi anonimi, irreali e forzati, sequenze al limite del ridicolo e soluzioni narrative che non stanno né in cielo né in terra. Il buono che infatti sta dietro a tutto questo è affossato dalla sequela di minchiate galattiche che il mio cervello è riuscito a ignorare solo dopo diverse visioni escono e con non poca fatica. Riaccese le luci, mi chiedevo come sarebbero riusciti a salvare la baracca dopo questo naufragio senza speranza.

Si sà, Ridley Scott è talmente potente che può permettersi di sbagliare un film, rendersene conto e provare a rimediare con un altro, anzi, con altri due. Questo "Alien:Covenant" (e  a questo punto anche il successivo, di prossima uscita) ha lo spudorato scopo di dire "Ok, ho fatto una cazzata, scusate, cercheremo di sistemare al meglio mantenendo i concetti che volevo esprimere".

Prendiamo l'unico personaggio (e attore) che funzionava e sfruttiamolo come nuovo epicentro della saga (pochi cazzi infatti, David E' il nuovo Ripley di questa trilogia), semplifichiamo un attimo la questione filosofica pur mantenendone le basi, reinseriamo un po' la classica azione da film ma soprattutto cerchiamo di dare un senso compiuto a tutto quel casino liquidonero/ingegnieri/polipi/xenomorfi...ed effettivamente, in parte, è stato fatto un buon lavoro, in cui anche io stesso credevo poco. Con qualche sgamotto narrativo ma plausibile si è riusciti a collegare il liquido nero alle uova aliene, dando senso a tutte quelle scene del predecessore che un senso non ce l'avevano. Peccato che il comparto visivo, a parte un paio di scene potenti, non sia all'altezza di Prometheus, così come i personaggi non riescano ancora ad essere ispirati come una volta, finendo per risultare comparse di cui non ricordi più il nome a fine film. Pochi colpi di scena (di cui uno telefonatissimo sul finale, un'ingenuità che da un veterano come Scott non mi aspettavo) ma un buon ritmo riescono a creare un film solido che, nonostante a volte si senta le sue due componenti, filosofica ed action, cozzare troppo fra loro e che, pur con tutta la buona volontà sia lontano dalla qualità degli altri film della saga originale ha il grande pregio di salvare il salvabile e rimettere in carreggiata questa nuova trilogia, che a questo punto aspetto a giudicare per intero fino all'uscita dell'ultimo film (ma adesso ho buone speranze).

Arrivando al classico della serata...cosa dire del mitico "Alien" che non sia stato detto?

Splendido vederlo sul grande schermo, ancora più splendido rivederlo con tutte le scene tagliate, che lo impreziosiscono ancora di più.

L' ho sempre considerato più un horror che un film di fantascienza e ancora oggi rimango stupito dal livello di tensione che Scott è riuscito a conferire a ogni scena, anche la più semplice, come una suggestiva carrellata sui desolati e male illuminati corridoi della Nostromo o come la stupenda scena di morte di Harry Dean Stanton.

Incredibile poi come un film con tutti questi anni sia invecchiato così bene nonostante gli effetti speciali ormai sorpassati: la classe non ha tempo, così come non lo hanno i personaggi immortali dell'equipaggio alias "quando una volta dei film ti ricordavi anche quelli che morivano dopo 5 minuti". Adesso sembra un'utopia...

Attendiamo allora questo ultimo "anello mancante" di Ridley che spero renderà merito a questa serie di film dalle indubbie potenzialità ma dalla realizzazione altalenante. Nel frattempo non posso che rendere merito a QUESTE iniziative (altro che il cinema a 2 euro, buono solo a riempire il cinematografò di casinisti in cerca di divertimento a poco prezzo) che davvero portano in sala gli appassionati di cinema, veramente interessati a quanto avviene sullo schermo e invogliati anche dal prezzo non regalato ma accattivante (in questo caso pagavi solo un biglietto intero per tutti e tre i film).

Spero in futuro di rivedere iniziative del genere per altri sequel!