L'ARMATA DELLE TENEBRE
Se si fa un elenco dei film "cult" della mia generazione, il nome de "L' armata delle tenebre" (o "Army of Darkness" in originale) non può assolutamente mancare. Datato 1992 (ma in realtà finito nel 1991, rimase un anno in gestazione a causa di una disputa fra Universal e De Laurentiis, ma di questo parlerò dopo), questa pellicola si pone come il diretto seguito di "La casa" ("Evil Dead") e "La casa 2" ("Evil Dead 2"), continuando a narrarci la storia di Ash (curioso notare come la sua ragazza Linda in ogni film sia interpretata da un'attrice diversa), uno degli antieroi più mitici della storia del cinema, superbamente portato sullo schermo da un Bruce Campbell in gran forma, perfettamente a suo agio nei panni dell'egoista, stupido, infantile, eroico, maleducato, incosciente e irresistibile protagonista della saga. Il giovane regista, Sam Raimi (ancora distante dai fasti di Spiderman) decide di lasciare da parte il genere "Gore-Slapstick" dei precedenti capitoli, dando più spazio ad un "Comedy-Slapstick" decisamente sopra le righe, mischiando horror e avventura, comicità e fantascienza. Raimi, che ha nel frattempo girato il bellissimo "Darkman" per racimolare i finanziamenti necessari (si parla di un budget di 11 milioni di dollari, dopo i 3,5 del secondo capitolo e i famosi 350.000 dollari del primo) per girare tutti gli effetti necessari a portare in vita l'armata dei morti che il regista aveva immaginato nella sua fantasia. Ricordiamoci che siamo agli albori della CG ("The Abyss" era uscito proprio nel 1990, mentre "Terminator 2" era in lavorazione in quel periodo - Cameron detta sempre legge) e quindi i vecchi effetti meccanici erano tutto quello che Raimi aveva a disposizione. Decise di usare un po' tutto, dai mascherini alle marionette, dai filtri grafici allo stop-motion, realizzando un mix di tecniche che ancora oggi, nonostante si notino tutti i difetti, non può che ricevere un applauso per la complessità visiva.
Nonostante i problemi realizzativi siano stati molteplici (con tanto di comparse sorprese a fare sesso dietro ai set, esplosioni poco controllate, una terribile calura, varie ferite sul set), la genialità di Raimi, che dirige con l'entusiasmo di un ragazzino e la professionalità di un vero filmaker, nel sapersi adattare alle difficoltà ha esaltato le capacità degli addetti agli effetti (che ancora oggi ricordano con grande fierezza l'opera) riuscendo, in qualche modo, a rendere viva e pulsante una storia decisamente fuori di testa, in cui un improbabile eroe (anzi, anti-eroe come ho già detto e mai termine fu usato meglio in quanto Ash rifugge ad ogni classica catalogazione) si ritrova in un medioevo-fantasy in cui non sembra esserci freno alle stranezze. Bruce Campbell stesso è senza freni! Ash Williams si ritrova come non mai protagonista, tra frasi da eroe tamarro (quante, QUANTE citazioni sono state fatte nella vita di ognuno di noi da questo film?) a comportamenti da Will E-Coyote che non solo non risultano forzati nell'ottica della pellicola, ma esaltano le grandi doti mimiche di Campbell, talmente strabordante da impersonare anche il villain, cioè "Evil-Ash", versione malvagia del primo attore, senza dimenticarsi i pestiferi "Mini-Ash" che danno, in una spassosa scena, non poco filo da torcere alla nostra star.
Non si contano le numerose citazioni da altre pellicole, da "Gli argonauti" a "Ultimatum alla Terra" (è singolare come oggi, se si citano le parole "Klaatu Barada Nikto" viene subito in mente "L'armata delle tenebre" invece del film di Wise da cui provengono).
Ad accompagnare le musiche di Joseph LoDuca (compositore anche degli altri film della trilogia), affiancato da un Danny Elfman che aveva già collaborato con il regista in "Darkman". La vera forza di questa colonna sonora famosissima (ma quanto è bella la "March of the dead"?) è, a detta degli stessi autori, l'aver avuto l'accortezza di usare un certo tipo di musica da orchestra che ha esaltato i toni dell'azione sullo schermo, rimarcandone un' epica davvero particolare, in un'atmosfera che rimane da cartone animato.
Nel giro di un anno il film è finito, pronto e impacchettato con gran soddisfazione di tutti...ma è qui che iniziano i problemi più grandi. Inizialmente con il visto censura (il primo della saga) che ne limita la visione ai minori non accompagnati nonostante in tutto il film non ci sia sangue e la violenza sia edulcorata dalla comicità (ma sembra che il divieto fosse una "vendetta" della commissione per non aver chiesto il visto nei due film precedenti), poi i primi test-screening che decretano l'insuccesso del finale originale, decisamente agrodolce ma perfettamente in linea con la saga, in cui Ash si ritrova disperato in un futuro post-atomico e per finire, come già accennato, lo scontro produttivo fra Dino De Laurentiis (non certo un personaggio facile) e la Universal, che finì con il taglio di diversi minuti di girato (ritenuti superflui) e la riscrittura di un finale più ottimista, realizzato molti mesi dopo la fine delle riprese. Tutte queste vicende hanno mantenuto ai box "Army of Darkness" (ah già, anche il titolo doveva essere originale, senza nessun rimando ai vecchi film, niente "Evil Dead 3", sempre per voleri di produzione) per un anno intero, rendendo il regista Sam Raimi e il protagonista Bruce Campbell decisamente frustrati e costretti a vedere uscire un film nelle sale che non era quello originariamente concepito da loro.
Nonostante il modesto successo dell'epoca, negli anni a venire "Army of Darkness" è stato fortemente rivalutato dagli appassionati, eleggendolo giustamente a titolo "cult" e creando una vera schiera di fan (ad oggi è anche possibile recuperate la director's cut originale del regista) che ha portato, recentemente, alla realizzazione della serie televisiva "Ash vs. Evil Dead", degno seguito delle avventure dell'anti-eroe del reparto ferramenta.
Non c'è niente da fare, quando saremo in fondo ad un pozzo circondati da mostri, non potremo fare a meno di guardare in alto, aspettando che qualcuno urli "STRANIERO!" e ci lanci una motosega con cui fare a pezzi i cattivi!