CIVIL WAR
("Civil War" - 2024 - 109 minuti)
"Civil War" è un film per riflettere sulla guerra, ma più sulla sua insensatezza che sulla sua effettiva brutalità. La mancanza totale di contesto politico, senza nessuna spiegazione del sottotesto in cui si muovono gli attori, lascia lo spettatore spaesato, ma al tempo stesso estremamente attento a carpire ogni dettaglio, finendo per lasciarsi coinvolgere dalla storia con molta naturalezza.
Il viaggio dei protagonisti (tutti bravissimi, con una menzione d'onore a Wagner "Escobar" Moura, che svetta in ogni scena) è un'epopea dai toni epici della tragedia greca, una discesa verso gli inferi che aumenta di intensità pian piano che ci avviciniamo alla Capitale, dove il regista Alex Garland mette in mostra tutta la sua maestria nel mettere in scena il conflitto, aiutato da un comparto sonoro di prim'ordine, che risulta essere un vero personaggio aggiunto alla pellicola. Paura, morte, caos e follia. Non manca niente ad una vicenda che viene raccontata dal punto di vista puramente giornalistico, passando di scena in scena come un crudele videogame, a volte nemmeno conoscendo il nemico che ti spara addosso, con continui cambi di ritmo che non inficiano lo scorrere piacevole del film. Un occhio esperto e disilluso, consapevole che qualsiasi finale non sarà mai un lieto fine, il cui unico scopo è cogliere il momento giusto per immortalarlo, anche a costo di cedere ad un'ambizione inumana. Niente battaglie con grandi eserciti, niente presa di posizione, nessuna esposizione di valori o idee dei contendenti. Elementi che possono piacevolmente spiazzare ma anche deludere lo spettatore che ha bisogno di punti di riferimento per godersi la storia. Anche per questo "Civil War" è un film divisivo: si ama o si odia. Una pellicola che rimane comunque sopra la media, con tanto da dire senza dire quasi niente.