L'UOMO DI NEVE
("The Snowman" - 2017 - 119 minuti)
"L' uomo di neve", trasposizione un po' senza senso, in quanto settimo libro della serie di Jo Nesbo sul poliziotto Harry Hole), è un thriller poliziesco che ha poco da dire se non nelle nobili origini.
Nonostante il cast sontuoso (da Fassbender in primis, passando per Ferguson, Kilmer, Simmons, Sevigny) nessuno dei personaggi lascia il segno, nessuno viene degnamente caratterizzato. Tutte le recitazioni riescono con il freno a mano tirato, sui binari, senza un minimo guizzo della bravura degli interpreti. Le psicologie sono scolpite in maniera grezza, scalfendo solo la superfice senza mai riuscire a coinvolgere in pieno lo spettatore.
La struttura narrativa delle indagini con false piste, colpi di scena e risoluzioni finali lasciano l'amaro in bocca perché meritavano un minutaggio più corposo e soprattutto più curato. Ci si perde nella semplicità, finendo per rimanere più abbagliati dai meravigliosi scorci nevosi della Norvegia, imponenti e affascinanti sfondi, che dalle azioni in primo piano. Proprio le innevate distese nordiche restano un punto forte della pellicola. L' atmosfera della storia è fortemente evocativa e aggiunge un alone di mistero importante quando il naturale paesaggio ghiacciato passa da periferico a urbano, con i palazzi dai bianchi tetti e i vicoli avvolti nella nebbia diventano quasi un personaggio aggiunto a tutta la vicenda. Peccato che questa bellezza visiva cozzi con una storia che continua a girare intorno a 3-4 concetti senza mai metterli a fuoco, presentando personaggi usa e getta che non arricchiscono la trama ma anzi la appesantiscono. Colonna sonora non pervenuta.
"L'uomo di neve" è una pellicola girata con lo stile si una fiction televisiva e impreziosita da un montaggio discutibile. Il film risulta in maniera inevitabile un goffo tentativo di portare sullo schermo la penna di Nesbo.