"Gli ultimi Jedi" ("The last Jedi") - 2017
Da un lato sono contento perché questo ottavo capitolo della saga (seconda parte di quella che viene chiamata "trilogia sequel") praticamente mi conferma quanto già stavo pensando dopo "Il risveglio della Forza": zero voglia di osare (che, mi ripeto ancora, mi fa rivedere ancora più di buon occhio il lavoro di Lucas che, azzeccando o sbagliando, portava comunque avanti una sua idea personale e coraggiosa). Si va sul sicuro, non si sfrutta situazioni potenzialmente favolose e si decide di non dire quando c'è da scegliere come risolvere alcuni elementi chiave.
Eppure, nonostante tutto, vuoi la magia di Star Wars ancora presente, vuoi alcuni momenti epici brevi ma intensi, vuoi la grande bravura di Adam Driver (nonostante gli sceneggiatori probabilmente odino lui e il suo personaggio), vuoi il lungo (incerto) e travagliato cammino di rinnovamento che la storia sta portando avanti, vuoi la simpatia irresistibile dei tre protagonisti (Rey, Finn, Poe)...ma, come l'episodio 7, non mi è dispiaciuto alla fine. L'ho trovata una pellicola tutto sommato piacevole, con alti e bassi come è sempre stato nei film della saga. Forse non uno dei mie preferiti, sicuramente no, ma una storia che scorre via molto bene nella sua lunga durata (non c'è infatti spazio per la noia, nonostante alcune porzioni di film, specie nella parte centrale, siano inserite per allungare il brodo in quanto non influenzano minimamente la trama principale, cosa che tocca anche alcuni personaggi secondari).
Ryan Johnson gira tutto con fermezza, ma senza aggiungere niente di troppo personale, abbandonando alcuni virtuosismi che avevo apprezzato nel suo precedente "Looper" e giocando quasi sempre sul sicuro, cercando di non scontentare nessuno. Punto fermo, quest'ultimo, che si avverte veramente tanto e che probabilmente rappresenta il vero punto di rottura fra gli spettatori.
Si cerca il momento per il fan, ma si inserisce anche elementi nuovi a volte superflui, si ricerca il continuo colpo di scena (davvero troppi) e poi si gioca sulla battuta più facilona. A questo proposito, avevamo tanta paura per le creature ma invece, mi spiace dirlo, il "settore animali strani" è uno di quelli che mi è piaciuto di più fra volpi di cristallo, cavalli strani, suore tartarughe tuttofare (bellissime XD) e si, quei dannati Porg che si annidano come le zecche e che hanno una scena favolosa con Chewbecca!
A proposito di quest'ultimo, ho apprezzato la decisione (una, finalmente!) di usare i vecchi eroi (Chewbe, Leia, R2, C3 ecc.) solo come sfondo per le gesta dei nuovi protagonisti con l'eccezione di Luke che, non so perché (o forse si) ma dopo 30 anni mi sembra ancora un Jedi da operetta, addestrato da un Maestro rincoglionito per un paio di settimane, autoproclamatosi Maestro stile CEPU e passato alla storia per aver sparato un colpo fortunato durante una missione e sconfitto un vecchio handicappato che non voleva nemmeno vincere, mah...al tempio Jedi non gli avrebbero fatto nemmeno pulire le scale. Detto questo (scusate lo sfogo ma non ho mai sopportato Luke) il personaggio è portato avanti con un sentito senso di inadeguatezza (giustappunto) da Hamill che tutto sommato regge ancora bene la scena. Il suo personaggio ha un percorso, così come quello di Poe (il protagonista meglio caratterizzato) mentre Rey e Kylo, dopo una geniale intuizione visiva presentata più volte atta a farli interagire a distanza, si perdono nel momento clou, un po' come l'interessante questione della vendita delle armi scoperta da Finn, altro personaggio usato non al massimo delle sue possibilità (ma le sue espressioni mi fanno morire XD).
Una storia che entusiasma ma che mi lascia interdetto perché al suo culmine non colpisce come dovrebbe, che ha grandi momenti visivi (molto ispirati i pochi pianeti visti, con una parte "Casinò" che deve molto all'immaginario di Lucas) e qualche caduta di stile (di cui una visivamente PESSIMA su Leia che non riesco davvero a farmi andare giù) ma che, a differenza del capitolo precedente, se non altro narra di più e compiace di meno. Mi è sembrato poi che il concetto di "Forza" sia usato in maniera troppo semplicistica, sfruttata anche come deus-ex machina per "sistemare" alcuni pezzi in maniera fin troppo forzata, minandone l'impatto scenico.
Ah, la colonna sonora di Williams, pur ormai riciclando forse troppo i vecchi temi con un pizzico di ruffianaggine, si presenta più interessante del film precedente, con diverse tracce molto intriganti ma che, ancora una volta, vengono poco valorizzate dal film (praticamente il contrario di quanto accadeva nelle altre 6 pellicole) e di cui se ne apprezza più l'ascolto in separata sede.
Alla fine, nonostante il film sia discreto, il grande rammarico è che non ci sia stata la determinazione necessaria per dare veramente una svolta intelligente, coraggiosa e coerente alla trama.
"Fare o non fare, non c'è provare", ancora non hanno imparato.
"Siamo la scintilla che accenderà il fuoco e che brucerà completamente il Primo Ordine" (la grande promessa per il prossimo capitolo, Poe salvaci tu!)