CRIMES OF THE FUTURE
("Crimes of the Future" - 2022 - 107 minuti)
Un film malato e disturbante come ci si poteva aspettare dal maestro del genere "body horror": David Cronenberg.
Ancora una volta il regista canadese rifugge dal cinema per il grande pubblico e si insinua nella mente dei pochi capaci di apprezzare la sua arte. "Crimes of the Future" è un viaggio all'interno di un contesto così originale che anche la didascalità di alcuni passaggi passa in secondo piano, se rapportata alla visione generale della pellicola. Un film che parla di concetti più che di fatti, che connette il piano visivo a quello concettuale, le emozioni con il fisico. Arte, scienza, mutazione, genetica, ambiente, dolore e piacere. Cronenberg mescola tutto con la classe di un pittore che dipinge la sua tela man mano, senza uno schema preciso ma con un concetto fisso di fondo. Per quanto alcune immagini possano disturbare lo spettatore, si rimane affascinati dalle soluzioni visive e narrative di uno stile che stuzzica la natura umana, incuriosendola quel tanto che basta per interessarsi e stemperando l'emozione con un sottofondo di humor nero che non capisci ma percepisci. L'uso di semplici effetti pratici, preferiti alla pochissima CGI presente, rende la poetica del corpo ancora più vera, più vissuta, più grottesca ma familiare. Gli ambienti riflettono i corpi delle persone: sono freddi, desaturati, impersonali, claustrofobici anche negli esterni.
L'unico problema è una sceneggiatura che non decolla mai (anche se non sempre questo è un difetto) e che spiega troppo e troppo a lungo, specie nella prima parte, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Anche la messa a fuoco della vicenda non è sempre perfetta, facendoci chiedere in alcuni punti dove la storia volesse andare a parare. Evoluzione, adattamento, selezione. Concetti che forse avrebbero richiesto un minutaggio più ampio per essere sviscerati appieno.
Il trittico di protagonisti è sublime, con un Viggo Mortensen sempre sul pezzo, una Seydoux bella in maniera illegale e una Kristen Stewart che finalmente usa il suo talento, arricchendo il suo personaggio di tantissime sfumature e particolarità.
"Crimes of the Future" ci porta in un mondo in cui la frase "la chirurgia è il nuovo sesso" non risulta ridicola ma profondamente suggestiva. David Cronenberg lo ami, lo odi, ma non ti lascia mai indifferente.