VELOCE COME IL VENTO

("Veloce come il Vento" - 2016 - 119 minuti)

 

 

 

"Veloce come il vento" (conosciuto anche con il titolo internazionale di "Italian Race"), diretto dal bravo Matteo Rovere (molto interessanti i suoi scorci di gara, veramente dinamici per i mezzi disponibili), è liberamente ispirato alla vita del pilota di rally Carlo Capone.

Una vicenda piuttosto semplice, lineare, senza troppi colpi di scena, spogliata di superflue frivolezze e concentrata sui fatti principali. I dialoghi, molto ben scritti, riflettono la genuinità dei personaggi, resi molto reali da performance ispirate e ben dirette.

E si, la parte dei leoni la fanno i due protagonisti, che sono il vero cuore del film.

Da una parte l'esordiente Matilda De Angelis, di una bellezza non certo convenzionale ma che rimane impressa, pienamente consapevole dei proprio mezzi e dotata di una naturale empatia verso il pubblico. La sua Giulia è un misto di coraggio, determinazione e tenerezza che riescono a non scadere mai nel patetico, riuscendo a rappresentare a tutto tondo una giovane con i suoi sogni e le sue promesse da mantenere.

Cosa dire poi della stupenda interpretazione di Stefano Accorsi, a cui bisogna fare tanto di cappello per aver dato vita a uno dei più bei personaggi della sua carriera: Loris De Martino. La parlata, le movenze, gli sguardi, la recitazione in secondo piano, il suo rispondere sconnessamente a tutto quello che gli ruota attorno, insieme ad altre mille piccole improvvisazioni, rendono Loris un personaggio a tutto tondo, credibile, repulsivo ma affascinante. Un uomo distrutto pieno di problemi, schiavo della droga, delle sue paranoie, di un passato che ancora pesa, di un rapporto familiare mai risolto. Negli occhi di Accorsi c'è tutto. Ci si affeziona a Loris, personaggio negativo quanto ambiguo, senza neanche capire veramente perché, così come succede a Giulia e al suo fratellino Nico.

Un film notevole che però mi ha lasciato davvero perplesso nella risoluzione finale, che fa trasparire un buonismo poco credibile, che si estranea da tutto il resto della pellicola e che stucca un po', scontrandosi con il duro realismo della pellicola.

Rimane una piccola macchia in un film davvero da ricordare, con un Accorsi ENORME.

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