GLASS
("Glass" - 2019 - 128 minuti)
"Glass" nei suoi pregi e nei suoi difetti, va apprezzato per il coraggio con cui il regista Shyamalan insegue la sua visione. A volte troppo complessa, a volte inutilmente spiegata, ma sempre coerente e ricercata, sempre consona al suo modo di fare cinema e, in qualche modo, originale nei confronti della massa.
A dispetto della maggior parte del cinema di genere, il regista non cerca mai il favore del pubblico, preferendo giocare con esso. Non lo asseconda, semmai lo illude. Un gioco che "Glass" spinge fino al suo limite.In "Glass" l'aspettativa dello spettatore non è mai appagata, la storia non va mai dove vorremmo, in un continuo coito interrotto narrativo. L'effetto è quello di un affamato a cui viene messo di continuo del cibo davanti alla bocca, per poi toglierglielo senza la minima empatia. L'unica maniera per non rendere la visione frustrante è entrare nell'ottica del regista, lasciarsi conquistare dalle sue ricerche visive, dalle inquadrature ricercate, dalle location accattivanti, da una colonna sonora più pacata delle precedenti ma molto evocativa.
Questa pellicola tira le fila di tutti e due i capitoli precedenti e li racconta in un contesto statico che non ti aspetti, fatto di tanti simbolismi presenti in ogni inquadratura. Purtroppo dove la regia è egregia la sceneggiatura difetta, con dialoghi non sempre all'altezza e un ritmo narrativo che sembra non aver trovato la quadra, soprattutto nel finale dove il voler spiegare tutto "rompe" la magia, trascinandoci in un'esposizione dei fatti che forse doveva rimanere nella mente degli spettatori.
Ho apprezzato molto il peso dato ad ogni personaggio, compresi i secondari (tutti con un loro ruolo bene preciso nella storia) e le loro interazioni sempre pacate ma significative. I tre protagonisti offrono come sempre una prestazione eccellente, ormai padroni dei loro personaggi dopo "Umbreakable" e "Split".
"Glass" non è un film perfetto, è una pellicola da capire più che da seguire, più da comprendere che da guardare. La visione di Shyamalan non accontenterà tutti ma rimane densa di qualità stilistica e ricerca del concetto. Forse, questo terzo capitolo, ha solo il grosso handicap di arrivare dopo un capolavoro e un grande film. L'epilogo di una trilogia che non riesce ad essere all'altezza dei capitoli precedenti, ma che rimane una valida alternativa ai soliti film di supereroi. Un'alternativa girata con più intelligenza e classe.