NON CI RESTA CHE IL CRIMINE

("Non ci resta che il crimine" - 2019 - 102 minuti)

 

 

Un' altra bella boccata di ossigeno per la commedia italiana con questo film di Massimiliano Bruno (qui nelle triplice vesti di attore, co-sceneggiatore e regista) realizzato da grandi talenti nostrani, con tanta voglia di raccontare qualcosa di diverso dal solito.

La scrittura del film è veloce e frizzante, caratterizzata da una continua sorpresa che dopo una svolta totalmente inaspettata nella prima mezz'ora, ti fa costantemente pensare: "vi giuro, non ho idea di dove possa andare a parare il tutto".

Bisogna essere sinceri e ammettere che ci sono alcuni problemi di continuità dettati da elementi di trama fin troppo forzati, con alcune trovate che potevano essere curate meglio dal punto di vista nostalgico e buttate troppo facilmente in caciara, forse seguendo troppo lo stile romanaccio della pellicola.

Poco importa però in fondo, ci si diverte davvero tanto in questa commedia (se vogliamo chiamarla così, ma comprende diversi generi) che spesso esce dai suoi binari per andare a cogliere alcune sfumature dal cinema americano con citazioni neanche troppo velate ma che sono una nota di modernità che mancava, un ulteriore tassello nello staccarsi dai classici canovacci italiani.

Inutile parlare di livello di recitazione quando abbiamo un cast con degli affiatatissimi Giallini, Gassman, Tognazzi e un versatilissimo Edoardo Leo che diventa sempre più bravo.

"Non ci resta che il crimine" è anche un omaggio agli anni passati, all'Italia che era, alla Roma storica e vessata dai crimini del passato (resa molto bene dall'ottima fotografia del fiorentino Schlatter), all'amicizia che non passa anche quando messa a dura prova, al bisogno di accettare se stessi prima di farsi accettare dagli altri.

Si ride di gusto, ci si diverte senza eccessiva volgarità, non ci si annoia. Niente male.

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