AMSTERDAM
("Amsterdam" - 2022 - 134 minuti)
"Amsterdam" è come uno dei migliori alunni della classe che ti sbaglia clamorosamente l'esame più facile dell'anno, nella sua materia preferita.
Aveva tutto per far bene: un grande cast, un regista sulla cresta dell'onda, un bel budget ed una storia intrigante di sfondo.
Bocciato. Sonoramente bocciato.
"Amsterdam" è una pellicola tremendamente discontinua, che non centra mai l'obbiettivo delle sue attenzione. Continuamente in bilico fra una passerella per nomi famosi (che a volte si risolvano in mediocri siparietti) e un'intricata narrazione che continua ad aggiungere e aggiungere, creando solo confusione e distogliendo l'attenzione dalla trama principale.
I personaggi risultano troppo sopra le righe per essere credibili, le situazioni sembrano accadere per caso solo per portare avanti la storia, le musiche spesso risultano superflue o fuori luogo.
La pellicola possiede una forza a livello visivo, con splendide scenografie illuminate con cura da toni caldi e laccati, creando dei bellissimi scorci d'epoca. Peccato che sia un castello di carte, le cui potenzialità svaniscono ben presto per lasciare spazio a confusione e senso di smarrimento da parte dello spettatore, che con fatica segue tutte le caotiche vicende sullo schermo.
Tanto, troppo, da raccontare e poco con cui empatizzare, poco che desti veramente interesse, mentre le cose si susseguono sullo schermo come una delirante lista della spesa, in una durata più che eccessiva.
"Amsterdam" è un film sbagliato nel senso più puro del termine, dove il superbo impianto scenico non è supportato dall'equilibrio narrativo. Lo spreco di tanta potenzialità destabilizza lo spettatore soprattutto nel finale, che vira improvvisamente sulla politica, quando la risoluzione dell'intreccio destarà più di una perplessità e restarà ancora una fortissima domanda sulla scelta del titolo: "perché?"