THE MARVELS

("The Marvels" - 2023 - 105 minuti)

 

 

 

Questa pellicola ha un unico grande pregio: quando pensi da dove iniziare a demolirla, hai l'imbarazzo della scelta. Imbarazzo. Una parola non a caso. L'imbarazzo è quello che ho provato per i 105 minuti di questo "The Marvels". Imbarazzo per la regista. Imbarazzo per gli attori. Imbarazzo per i Marvel Studios. Imbarazzo nel vedere come hanno ridotto un personaggio come il Nick Fury di Samuel L. Jackson. Imbarazzo per chi si aspetta almeno un minimo di decenza nel sacro scambio tra cineasti e spettatori. Credo che il problema non sia neanche il target (ovviamente giovanissimo) a cui il film fa riferimento, perché sono da sempre convinto che +giovane non vuol dire +stupido. Esistono tantissimi prodotti per i teeneger intelligenti e ben fatti, in cui l'idiozia non è l'unica forma di comunicazione.

"The Marvels" non è solo un film brutto, è forse il più brutto mai partorito sotto la guida del signor Kevin Feige, la peggiore pellicola della peggiore fase Marvel, il punto più basso di un universo condiviso che fino a pochi anni fa era un vero fiore all'occhiello dell'intrattenimento cinematografico. "The Marvels" risulta scorretto verso lo spettatore fin dall'inizio, presentandoci situazioni non chiare se si è digiuni delle ultime serie tv, continuando con una narrazione confusa e dozzinale, con un sacco di spiegoni deliranti tagliati con l'accetta. La direzioni degli attori della regista Nia DaCosta è pessima, con i personaggi che si muovano confusi su un set di plastica e CGI (brutta) senza mai essere pienamente convinti delle loro azioni. Le tre protagoniste si pestano i piedi continuamente, alternandosi fra prove incoerenti con il proprio io (Brie Larson), incolori e noiose (Teyonah Parris) e fastidiosamente insopportabili (Iman Vellani). La colonna sonora di Laura Karpman è una tragedia nella tragedia, facendo capolino a caso senza un minimo di appeal con l'azione in scena.

Vogliamo parlare della storia? Scritta su un fazzoletto (probabilmente cancellato dalla pioggia) va avanti completamente random, fiacca, con poca plausibilità e discutibile messa in scena che riporta, fra battutine sceme e faccine ancora più sceme,  al totale imbarazzo di cui vi parlavo all'inizio. Il tutto, però, ha un lato positivo: dura poco.

Non capisco davvero con che coraggio si possa far uscire un prodotto del genere sul grande schermo, che ha scritto "mediocre" a grandi lettere in ogni sua componente, senza nessun rispetto per lo spettatore pagante.

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