"Spider-Man: Homecoming"
("Spider-Man: Homecoming") - 2017
Mai titolo Marvel è più azzeccato di “Homecoming” per sottintendere il ritorno a casa di uno dei personaggi più iconici di sempre, quello Spiderman che abbiamo visto in tutte le salse negli
ultimi anni, con 5 film tra picchi splendidi e porcherie inutili che hanno reso questa nuova pellicola una gran bella incognita nel nostro amato universo cinematografico.
Un ritorno in grande stile, mi sento di aggiungere, per quanto mi riguarda sicuramente superiore alle aspettative (e non sono mai stato un fan del personaggio).
Giocato con molta sincerità fin dall’inizio, prendendo a piene mani dal punto di vista di un ragazzo di 15 anni e dal suo mondo di coetanei, questo “Spider-Man: Homecoming” non solo si dimostra
pieno di belle e intelligenti sorprese, ma si attesta come uno dei film più solidi creati dalla casa delle idee.
Partiamo dagli attori: Tom Holland si dimostra un Peter Parker (e uno Spiderman) eccellente, simpatico quando serve, logorroico ma non troppo, iperattivo e contraddittorio, sfigato il giusto e
tremendamente ispirato tanto nelle situazioni più comiche quando nei picchi più drammatici (il ragazzo sa davvero recitare e si vede in più momenti). Si crea la magica intesa sia in coppia con
Tony Stark (grazie a dio Iron-Man si vede quanto basta senza monopolizzare il film) che in alcune bellissime scene condivise con quel grande attore di Micheal Keaton. Apriamo quindi una parentesi
per uno dei migliori cattivi (ma il termine “cattivo” qui è anche riduttivo) visti in questa infinita saga. Il suo Avvoltoio ha davvero tutto: un design intrigante e funzionale alla storia, delle
solide motivazioni, un comportamento coerente mai dominato dalla classica e banale ambizione megalomane. Insomma, un personaggio per cui puoi quasi provare empatia tanta è la bravura di Keaton
nel portarlo in scena.
La fauna scolastica finalmente funziona perchè i ragazzini sono DAVVERO ragazzini e non trentenni che si vestono come ragazzini. Sono realistici (vedi “il bullo” Flash che non sembra più un
picchiatore che neanche al militare sotto nonnismo), sono buffi ma mai fuori posto e soprattutto sembrano profondamente sinceri quando si tratta di esprimere le loro emozioni (veramente un ottimo
lavoro con i dialoghi, fra l’altro) perchè, non dimentichiamoci, Spiderman è stato concepito per essere una storia di adolescenti per adolescenti. L’importante è che siano credibili e
coerentemente figli del loro tempo.
Personaggi principali (ma vale anche, come detto, per tutti i comprimari) che funzionano perchè vengono descritti prima come persone e poi come supereroi, riallacciandosi ad una delle frasi più
significative di Stark: “se senza il costume non sei niente, allora non dovresti averlo“, concetto che poi diventa predominante nell’ottica della costruzione e della crescita del
personaggio di Peter.
Se si pensa che una delle scene più belle, dal punto di vista recitativo e registico, è un tesissimo dialogo ambientata all’interno di una macchina, ti rendi conto che questo film non è il
classico action-movie fatto con lo stampino, ma che offre invece qualcosa in più.
Il film ha un ritmo frenetico (le due ore e passa volano letteralmente) ed addirittura riesce ad essere migliore nella seconda parte che nella prima (comunque ottima) anche grazie ad una storia
che funziona molto bene ed che offre spunti davvero interessanti fin dalle prime fasi (molto carino per esempio il disinteressamento per Spiderman dovuto al fatto che il supereroe è cosa ormai
normale nel mondo).
Il giovane e ancora alle prime armi regista Jon Watts si dimostra pienamente in grado di gestire un cinecomic di questa portata, nonostante si noti ancora la mancanza di un’impronta personale.
Buone inquadrature con qualche caos di troppo nelle scene d’azione concitata, ottimo uso della fotografia, tante piccole chicche per appassionati sparse quà e là, piacevole la scelta di mostrarci
tutti i pro e i contro di essere Spiderman senza cadere nella retorica o nel già visto. A proposito, GRAZIE per averci risparmiato il solito spiegone sulle origini (liquidato in 2 parole) che
sinceramente non mancava a nessuno. Hanno saputo svecchiare un prodotto restando fedeli all’idea di base, cosa non facile per un personaggio stra-inflazionato come l’arrampicamuri.
E qui apriamo una bella parentesi polemica, o meglio ANTI-polemica:
a chi non è contento mi sento davvero di dire “ma davvero vi state lamentando di questo film? Sul serio?”.
Ho sentito di mancanze insopportabili tipo “ma come? Tutti questi cambiamenti? E lo zio Ben? Ma quello era davvero Flash? E il senso di ragno? E Mary Jane?”
ECCHEPPALE DICO IO!
Siete come dei vecchi che passano sempre dalla solita strada e quando trovano dei lavori in corso si mettono a imprecare contro lo stato invece di passare dalla strada accanto. La domanda che vi
dovete veramente fare è “delle cose mancano ma… se ne è sentita la mancanza? Erano davvero necessari per QUESTA storia?” Secondo me proprio no.
Imparate a vedere un film valutando quanto avete di fronte e non rammaricandovi per le vostre mancate aspettative.
Chiusa l’ anti-polemica e torniamo al film.
Vogliamo parlare di Michael Giacchino? Quel Michael Giacchino con cui non sono mai stato tenero, questa volta colpisce e convince con una colonna sonora bellissima, sempre sul pezzo, reinventando
vecchi temi e costruendone di nuovi sempre funzionali alle scene. Melodie che arricchiscono non di poco l’affresco visivo, grandi fanfare per le scene di ampio respiro e sinistre note per quelle
più drammatiche. Davvero i miei complimenti questa volta, chapeau!
Ci troviamo quindi di fronte ad un film che vince e convince, reinventando in maniera divertente una realtà che conosciamo ma che al tempo stesso siamo ansiosi di rivedere, conquistati dalla
qualità indubbia di un prodotto creato si a tavolino, ma con intelligenza.
Uno Spider-man per le nuove generazioni, con solide basi e grandi potenzialità.
Uno Spiderman che funziona con una felpa o una tuta da milioni di dollari.
Uno Spiderman che non ci fa rimpiangere il passato e ci da speranza per il futuro.
Uno Spiderman che rientra tranquillamente nei migliori film Marvel prodotti finora.
Bentornato a casa Peter!
Recensione già pubblicata sul sito di MARVEL COSPLAY ITALIA.
Link: http://www.marvelcosplayitalia.it/2017/07/12/recensione-spider-man-homecoming/