"Now you see me 2"
("Now you see me 2") - 2016
Secondo capitolo per i quattro (o cinque?) cavalieri della magia e dell'llusione. Ambientato un anno dopo gli eventi del primo film, questo "Now You See Me 2" cerca di dare tutte le spiegazioni possibili ai vari intrecci già presenti, aggiungendone di nuovi strada facendo e creando un affascinante gioco di scatole cinesi (guarda caso una grossa fetta del film è ambientata a Macao, chiamata "La Las Vegas della Cina") che sembra non avere mai fine. Peccato che, una volta accese le luci in sala, la sensazione è che il film ti abbia tolto qualcosa, piuttosto che dato. Si arriva alla fine con la sensazione di "sapere troppo" sulla trama, sui personaggi, sulle situazioni di sfondo, quando alcune di queste parti, forse, perdono il loro fascino senza il loro alone di mistero.
Jon M.Chu (già regista di 2 Step-Up, del buono "G.I. Joe: la vendetta" ma anche del terribile "Jem e le Hologram") sostituisce alla regia Leterrier e in qualche modo cambia le carte in tavola, facendo funzionare meglio il film per quello che riguarda le tematiche interne (caratterizzazione dei personaggi, dialoghi, sentimenti proposti) ma peccando sull'azione, sul sostenere il ritmo in maniera incalzante, cosa in cui il primo film era maestro. La connotazione emotiva è qui molto più presente, scavando il lato emotivo dei protagonisti in maniera più profonda, ma senza che ce ne fosse realmente bisogno.
Otteniamo così una prima parte quasi noiosa, con le nuove entrate nel cast che faticano ad ingranare (tranne la simpatica Lizzy Caplan, che non ci fa rimpiangere per niente Isla Fisher), alcuni trucchi (sempre convincenti, quello si) forse troppo sopra le righe e la scena del "furto della carta" molto bene fatta, sicuramente d'impatto, ma decisamente troppo lunga, finendo con lo sminuirne l'effetto, come un gioco di prestigio ripetuto troppe volte.
il più atteso è Daniel Radcliffe che non se la cava male, il suo personaggio è scritto abbastanza bene ma sembra faticare ancora a togliersi di dosso quella patina da ragazzino, che influisce sempre sulle sue performance già non eccellenti.
Per il resto, ancora una volta Eisenberg, Ruffalo e Harrelson la fanno da padroni, con una presenza scenica e un carisma sempre notevoli.
Ovviamente manca la freschezza e l'innovazione del primo capitolo, a cui si aggiunge la mancanza di un montaggio veloce e di alcuni tempi morti, specie come ho detto nella prima parte, fino ad una zona centrale dove il film sembra un po' perdersi. Nonostante i vari colpi di scena, manca quella capacità di sentirsi veramente sorpresi, persi nei vari specchietti per le allodole disseminati qua e là, smarriti nella rete di inganni stavolta troppo annacquata e diluita in troppi dialoghi, spesso pesanti e ridondanti.
Meno male che la colonna sonora di Tyler è sempre presente e ancora una volta aiuta non poco la messa in scena.
Sul finale comunque il film ingrana la marcia, riacquista i ritmi che sembravano persi e chiude alla grande (la parte a Londra è davvero notevole), ponendo le basi per ulteriori seguiti (sembra che il terzo capitolo sia già in cantiere).
In definitiva non un brutto film, ma un discreto seguito che in parte sceglie di seguire un'altra strada rispetto al suo predecessore, forse sbagliando. Lo specchio non si rompe, ma diciamo che si incrina.