JURASSIC WORLD
("Jurassic World" - 2015 - 124 minuti)
"Jurassic World" non ha la stessa magia di "Jurassic Park". Non ci arriva. Neanche per sogno. Ma non per questo è da buttare. E' un seguito che merita di essere visto, che apre una
nuova saga tutta da esplorare e che fornisce diversi spunti.
Se lo analizziamo in maniera più superficiale possiamo affermare che "Jurassic World" è uno di quei film che puoi guardare 100 volte senza stancarti, dannatamente divertente e pieno di
"momenti fighi", che in qualche modo ti fanno soprassedere su alcune scelte di sceneggiatura non sempre condivisibili.
I personaggi principali (Pratt e Howard) sono simpatici ma un po' poveri di background, mentre i ragazzini, per una volta, non si rivelano odiosi come al solito. Certo, i veri protagonisti sono loro, I DINOSAURI. Forse mai come in questo capitolo sono al centro della narrazione.
Le idee non mancano, e ammetto che la cosa che più mi aveva lasciato perplesso quando uscì il primo trailer era questa novità del rapporto uomo-raptor che volevano introdurre e, incredibile
ma vero, è forse la cosa che meglio sono riusciti a sviluppare, riuscendo a farla funzionare a dovere! Nonostante i raptor mantengano quell'alone di pericolosità in ogni inquadratura, è
interessante osservare i loro comportamenti nei confronti dell'uomo. La loro curiosità, la loro furia, il loro istinto di sopravvivenza e di adattamento sociale, tutti elementi ben bilanciati e
coerenti alla narrazione.
Mi ha molto colpito anche la piccola sotto-trama dello sfruttamento degli animali: difficile restare impassibili vedendo i piccoli branchiosauri strangolati da quei nani viziati o osservando
i baby-triceratopi con la sella. Immagini di sfondo, ma molto molto incisive. Vincente e credibile anche l'idea di aver voluto puntare su un ibrido modificato geneticamente, visto che ormai i
dinosauri normali non sono più una novità, perfetta metafora del mondo odierno. "Più denti" e freghiamocene del resto, semplice e funzionale.
Insomma, alla fine il film si lascia vedere, non è pesante, scorre via che è un piacere, è girato bene. I problemi sono altrove, e mi riferisco soprattutto a sceneggiatura e musica. Ci sono
alcune forzature di troppo, un attorone come D'Onofrio relegato a fare il cattivo stereotipato, l'Indominus anche troppo sgravato, un'illogica organizzazione delle persone sull'isola di
fronte ad una crisi del genere, visto anche i trascorsi precedenti.
Sul fronte musiche: Giacchino non è Williams. La nuova theme del film stenta a decollare e non risulta minimamente incisiva come lo storico score di Williams, dove troppo spesso si torna come in
un eccesso di servilismo. Ok, il lavoro era difficile, ma forse questo atteggiamento senza personalità non ha giovato alla resa finale.
Parlando di citazioni, queste sono una parte veramente bella e riuscita del film. Sono molte e sono sparse dappertutto e per un fan sono un piacere da gustarsi volta volta. Mille piccoli tocchi
molto ben distribuiti con all'apice il ritorno nel vecchio centro ormai abbandonato.
"Jurassic World" è un discreto seguito che guarda con rispetto (forse troppo) all'originale, cercando di innovare ma senza stravolgere. Riuscendoci in diversi casi, ma è un film più frutto del
cervello che del cuore.