INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO

("Indiana Jones and the Dial of Destiny" - 2023 - 154 minuti)

 

 

 

 

Il film di James Mangold, che eredita il pesantissimo timone della regia di Spielberg, parte sorprendentemente bene, stupendo con un prologo efficace che ci fa tornare indietro nel tempo. Il giovane Indi (il cui ringiovanimento funziona piuttosto bene) contro i nazisti è efficace sia come azione che come ritmo, lasciando presagire un'avventura che avrebbe cancellato dalla nostra memoria il pessimo quarto capitolo, dando al tempo stesso una degna conclusione alla saga.

Purtroppo la magia finisce presto e le promesse non vengono mantenute.

E' apprezzabile l'onestà con cui Ford porta in scena il suo eroe, ormai troppo vecchio sia nel corpo che nello spirito, così come Mangold cerca in tutti i modi di ricreare con mestiere dinamiche già rodate, riempiendo come può i minuti del film, decisamente eccessivi.

Il film scorre, ma ha un problema di scrittura. Non lascia niente degno di nota, non conquista lo spettatore fallendo nel coinvolgerlo in una storia che sa troppo di già visto e risulta carente sulla componente psicologica di personaggi appena abbozzati. Ci sono alcune scene senza dubbio divertenti (su tutte l'inseguimento a Tangeri) ma la narrazione in generale è piatta, stanca, tendente al farsesco e presenta spesso situazioni e comprimari usa e getta. Si sente tanto la mancanza di una qualche epicità che avrebbe dato lustro a questo ultimo capitolo. Anche la colonna sonora di Williams gira con il pilota automatico sul minimo indispensabile. Mikkelsen sprecato, Holbrook sprecatissimo, Banderas dovrebbe chiedere i danni. Più ci si avvicina alla conclusione e più si perde interessa per la storia, arrivando stanchi ad una risoluzione finale che fa alzare più di un sopracciglio... e alla fine ti chiedi se questo ultimo capitolo era davvero così necessario.

Nota finale: sono riusciti nell'impossibile compito di assegnare ad Indiana Jones una spalla peggiore del figlio Matt, con la creazione dell'insopportabile figlioccia Helena, chapeau!

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