Fast X
("Fast X" - 2023 - 141 minuti)
Sono sempre stato un fan della saga e ho sempre cercato di difenderne l'esistenza, anche contro i detrattori più accaniti, ma ho sempre creduto che la storia di Toretto sarebbe dovuta finire con il settimo capitolo, dopo la morte di Paul Walker. Sarebbe stato un trionfo e avrebbe lasciato un ricordo indelebile a tutti. Purtroppo, come sappiamo, l'egocentrismo di Vin Diesel, ormai un novello Adriano Celentano, ha avuto la meglio e i capitoli sono continuati, fra alti e bassi che comunque mantenevano un minimo di dignità o qualche momento da ricordare...fino ad ora. Durante la visione di "Fast X" non sapevo cosa pensare. Una virata sul comico involontario malriuscita? Una follia di gruppo sotto allucinogeni (ecco forse spiegata la scena nonsense dei Muffin drogati) costata uno sproposito per togliersi qualche sfizio? La voglia degli attori di auto-sabotarsi per porre fine ad un gioco che ha stancato un po' tutti tranne il sopracitato Vin Diesel che, orfano di qualsiasi altro progetto, è ormai convinto che Toretto (cioè se stesso) sia il prossimo Gesù Cristo?
Non ho idea di come il regista Louis Leterrier (che in carriera ha fatto anche cose lodevoli) abbia potuto partorire un film senza capo né coda come questo. Una trama senza senso e senza mordente fa da sfondo ad un gruppo di attori protagonisti senza fine, che gigioneggia sul set senza controllo, improvvisando (male) come se non esistesse una sceneggiatura da seguire. Situazioni incoerenti, personaggi completamente fuori registro (anche rispetto ai capitoli precedenti, per esempio Jacob), un cattivo senza una costruzione logica che vorrebbe sembrare "caotico malvagio" ma di cui si percepisce solo la casuale demenza, coreografie sottotono come sottotono è la forma fisica di tutti i partecipanti e, ciliegina sulla torta, non esiste un solo momento da ricordare per quanto riguarda il settore auto, che fino a questo momento era riuscito sempre a convincere grazie a stunt ispirati e originali. "Fast X" non è divertente, non ha un buon ritmo, è continuamente spezzettato per dare spazio a tutti senza riuscire a far fare niente a nessuno, è diretto in maniera schizofrenica e senza il minimo di pathos, presentando situazioni al limite del demenziale e dialoghi pomposi e inconcludenti. "Fast X" rappresenta il salto dello squalo della saga, un salto talmente grande che gli squali sembrano addirittura una famiglia, tanto per rimanere in tema. Si, perché anche la famosa "famiglia", tanto sacra in questi film, viene ridicolizzata con parentele senza senso che spuntano fuori come funghi. Ad aggravare il tutto, alleanze e ritorni in vita che formano un ulteriore bolla di improbabilità che mina qualsiasi interesse per le vicende, già misere di contenuti. In mezzo a tutto questo nulla, lui. Vin Toretto. Un uomo che, se comparato col resto, sembra recitare in un altro film. Sempre compassato, con la morale in bocca per tutti e perennemente invincibile. Lo guardi e speri solo che finisca il prima possibile. Ma in fondo sono un fan della saga e mi sforzo di trovare qualche punto positivo. Mi viene in mente il povero Statham in quei 5 minuti nei quali appare o la bellissima Theron a cui non sanno nemmeno loro cosa far fare...ma è troppo poco, davvero troppo poco. Adesso, con il senno di poi, viene davvero il doloroso desiderio di pensare che la saga di Fast & Furious si sarebbe dovuta chiudere con la Nissan Skyline di Brian che girava su quello svincolo di montagna.