ESCAPE PLAN 2 - RITORNO ALL'INFERNO

("Escape Plan 2: Hades" - 2018 - 94 minuti)

 

Nonostante non sia stato accolto tanto benevolmente da critica e pubblico, il primo "Escape Plan" era un dignitoso action che, sorretto dall'irresistibile carisma del duo Stallone-Schwarzenegger, riusciva in qualche modo a portare a casa la pagnotta senza vergognarsi troppo di essere uscito.

A 5 anni di distanza, dopo vari casini produttivi, ecco uscire questo seguito che vede il ritorno di uno Sly assolutamente svogliato (posso capirlo, visto che è poco più di una comparsa per quasi tutto il film) e l'introduzione di un Dave Bautista (latitante anche lui) che non brilla come nel resto dei suoi lavori più recenti. Una coppia potenzialmente esplosiva gettata alle ortiche.

Diciamocelo, questi due nomi sono stati solo usati dalla produzione per promuovere questo film dal budget ridicolo destinato addirittura al mercato home-video, in cui il vero protagonista è il cinese Huang Xiaoming che, a dirla tutta, sarebbe anche un discreto e credibile eroe action se solo il regista, tale Steven C. Miller, fosse capace di dirigere una rissa in modo che il pubblico ci capisca qualcosa.

Mi spiace molto spalare letame su un film del mio adorato Sylvester ma davvero non riesco a trovare praticamente niente di salvabile da una pellicola che non ha praticamente niente di innovativo, interessante o anche minimamente appetibile ad un pubblico di medio livello.

Il canovaccio del "conosci la prigione" poteva anche essere una bella mossa ma tutto si perde diluito in una sceneggiatura pigra come poche altre, incapace di tracciare personaggi minimamente decenti (o al limite del surreale, ma nel senso brutto del termine) e che presenta svolte di trama che riescono ad essere banali e assurde allo stesso tempo.

Insomma, un libro da cui vieni invogliato dalla copertina e che ti fa sentire preso per i fondelli dopo la lettura.

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