BOY KILLS WORLD
("Boy Kills World" - 1982 - 11 minuti)
Un esordio molto interessante alla regia di Moritz Mohr, che si butta anima e corpo in un action puro, cercando di dargli una propria personalità, un proprio stile, una propria anima.
Riuscendoci, a mio parere.
"Boy Kills World" può essere visto come il classico revenge-movie ma, a differenza dei suoi simili, non solo presenta uno svolgimento non lineare con qualche guizzo che non guasta mai, ma riesce ad evolvere nel suo processo narrativo e stilistico, partendo quasi come una commedia e sfociando nel drammatico puro. C'è uno scenario distopico intrigante ma poco sviluppato, un protagonista atipico (un Bill Skasgard in grandissima forma che ci crede molto, a dispetto del contesto irreale della vicenda) e una storia che gioca col pop, cita, corre e poi allenta, stupisce e convince, fino a piazzare un paio di colpi di scena niente male nella parte finale, portandoci a rivedere con occhi diversi tutta la vicenda.
Con questo non voglio far finta che i problemi non ci siano (di budget, di dialoghi, di caratterizzazione) ma alla fine questo "Boy Kills World" è un film d'azione bello solido ma ti spiega
il minimo indispensabile. Ci sono scenari divertenti, scenari tristi, inquadrature ricercate, interpretazioni sopra le righe e tante tante tante botte da orbi molto ben coreografate, a cui basta
il nome di Yayan Ruhian per essere sinonimo di qualità.
Il film promette, il film mantiene: il ritmo non manca, così come il sangue. Lo spettatore vive attraverso gli occhi del sordomuto protagonista (quasi un eroe dei videogame) e, con lui, vedrà la
vicenda evolversi, indurirsi, sfocarsi nelle sue certezze. Nella ricerca di se stessi il sorriso lascia spazio alla lacrima, e alla consapevolezza che la battaglia della vita potrebbe essere
ben diversa da quella immaginata all'inizio. Un film che nasconde tante tematiche sotto la patina di action-movie, a patto che si voglia prendere la briga di scovarle, altrimenti resta un
prodotto di intrattenimento che vale la sua durata.